Che relazione esiste tra le deleghe che ti sono state assegnate e la tua storia e vita personale e professionale?
Roberto Scanagatti mi ha assegnato 4 deleghe: Affari generali, Sistemi informativi, Quartieri e Politiche giovanili.
Da una parte, la mia esperienza professionale e sociale in Ancitel, mi ha portato ad operare con gli Enti locali come progettista e formatore, in particolare proprio sulle Politiche Giovanili e sull’innovazione dei sistemi informativi al servizio dei cittadini.
Dall’altra, la mia esperienza come Vice Presidente del Consiglio nella precedente amministrazione, mi ha permesso, anche sul tema degli Affari generali, di acquisire le competenze necessarie.
Credo anche che esistano delle sinergie e delle integrazioni necessarie tra le diverse deleghe assegnatemi: ad esempio tra sviluppo del web e mondi giovanili, tra riorganizzazione del sistema informatico comunale e maggiore efficacia del funzionamento della macchina comunale.
Quali sono i più grossi problemi che ti sei trovato di fronte, all’inizio di questa tua nuova esperienza e come ti stai muovendo per affrontarli?
Il primo impatto problematico trasversale è l’aver constato la “poca cura del bene comune”, poca attenzione cioè a come si spendono i soldi pubblici (esempio la vicenda telefonini), con spese più rivolte all’autoreferenzialità del proprio settore, che non per una reale efficacia di servizio ai cittadini.
Ho un altro problema, che credo mi accomuni all’’insieme dei miei colleghi: la difficoltà cioè di “fare tornare i conti” tra obiettivi di mandato e mancanza di risorse a bilancio (che sono sì state tagliate, ma sono anche ereditate).
Rispetto alle Circoscrizioni, dopo il superamento legislativo degli organismi eletti, mi sono trovato il cartello “chiuso settore” , senza alcuna eredità di pensiero e organizzazione, che si facesse carico di una transizione. Esisteva una proposta superficiale che non contemplava nella maniera più assoluta la partecipazione dei cittadini ma delegava ai consiglieri comunali la sola responsabilità territoriale
Riguardo alle Politiche per i giovani, da una parte ho trovato un settore organizzato e delle professionalità attente e disponibili; nel contempo ho constatato che il precedente Assessore ha realizzato molti eventi ed iniziative interessanti, ma mancava un percorso progettuale e un filo conduttore che esprimesse vere e proprie politiche durature e strategiche a favore e con i giovani.
In particolare su due temi, “Quartieri e nuovi modelli partecipativi” e “Giovani”, c’è molta attesa da parte dell’elettorato, che si domanda come l’Assessorato competente si sta e intende muoversi.
Riguardo al decentramento, la difficoltà e il vuoto che si sono creati possono essere una grande occasione per ripensare qualità e senso, rispetto a servizi e a partecipazione decentrata.
C’è una prima delibera di Giunta che avvia il processo di consultazione dei cittadini, in molte zone della città.
Consultazione che mi permetterà di verificare anche le direzioni e le scelte che sto proponendo:
innanzitutto servizi “di prossimità”, il più possibile decentrati nei quartieri e più vicini ai cittadini; questo comporterà una riorganizzazione dei servizi, rendendoli più efficaci, ma nel contempo contenendo le spese necessarie.
Sulla partecipazione, l’idea è quella di creare delle “Consulte di Quartiere”.
Il metodo che sto usando è quello di verificare quanto di buono fatto in esperienze precedenti o sperimentato in altre città , facendone tesoro;
L’intenzione poi è quella di proporre Consulte di Quartiere, che siano luoghi dove Amministrazione comunale e cittadini possano relazionarsi, in un percorso virtuoso.
L’Amministrazione propone un progetto, si confronta con il quartiere, raccoglie proposte, critiche e istanze, ridefinisce il progetto stesso e lo presenta. Una partecipazione della Consulta che, pur non avendo poteri decisionali, diventa parte di un processo partecipativo, che può incidere nelle scelte amministrative.
Riguardo ai giovani, secondo mandato intendo muovermi su due linee direttive:
fascia d’età 18/35 anni in particolare su lavoro e occupabilità
fascia d’età 14/18 in particolare sulla re impostazione progettuale degli interventi di aggregazione e sostegno allo studio
Riguardo invece al Centro Polifunzionale , cioè servizi e progetti che dovranno favorire il protagonismo giovanile relativo all’espressività nelle sue diverse forme, restano due problemi strutturali: l’individuazione dell’area (e l’Area ex macello non è una idea che stiamo abbandonando) e risorse adeguate per rispondere alle attese create.
Infine rispetto al 5% di quote di bilancio per ogni assessorato a favore di progetti e iniziative per i giovani: ho avviato un lavoro con tutti gli assessori interessati, per individuare quali interventi specifici ogni Assessorato già prevede o intende realizzare e quali interventi progettare e realizzare insieme, nell’ambito delle politiche giovanili.
Con lo stesso spirito è mia intenzione coinvolgere associazioni e realtà giovanili (formali e informali) per elaborare l’utilizzo di una spesa al 5%,che li veda parte di un processo di partecipazione, ma anche di assunzione di responsabilità.
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Egidio Longoni
Assessore affari generali, alla partecipazione, alle politiche giovanili
40 anni. Funzionario Ancitel Lombardia dove cordina il dipartimento politiche giovanili, sport e politiche sulla casa. Membro del tavolo permanente delle politiche giovanili e dell’osservatorio casa di Regione Lombardia. Fa parte della consulta nazionale per il servizio civile.
Deleghe: affari generali, sistemi informativi, wifi pubblico, legalità antimafia, partecipazione e consulte di quartiere, politiche giovanili, amministrazione digitale
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