Morti e feriti per l'alluvione ma il governo Berlusconi aveva tagliato oltre 400 milioni di euro per la difesa del suolo
Piove e la Sicilia si sfarina, piangendo i suoi morti.
La Sicilia orientale è stata devastata da un violento nubifragio: quattordici vittime, una quarantina di feriti e dieci dispersi nella provincia di Messina e il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato d'emergenza.
Frane e smottamenti hanno colpito Scaletta Marina, Giampilieri, Briga e Scaletta Zanchea ma la situazione più grave è a Giampilieri Superiore, frazione di Messina, dove un costone roccioso è ha travolto alcune palazzine. I soccorritori scavano con le mani nel fango e parlano di una situazione tragica. Tutto è partito dalla segnalazione di un'auto finita in mare. Ma quando i militari sono giunti sul posto lo spettacolo che si sono trovati davanti è stato ben peggiore. Le città sono isolate: le frane hanno interrotto l'autostrada A18 Messina-Catania, la strada statale 114 e il tratto ferroviario all'altezza di Giampilieri-Scaletta.
"Siamo vicini alle famiglie delle vittime e ai tanti cittadini che stanno vivendo in questo momento ore drammatiche. Ancora una volta paghiamo un prezzo altissimo a causa dell’incuria e della cattiva gestione del nostro territorio”, lo afferma Ermete Realacci, responsabile ambiente del Pd commentando le notizie che arrivano dalla Sicilia sull’alluvione che ha colpito Messina.
“L’Italia”, aggiunge Realacci, “è un paese fragile, a grave rischio idrogeologico, ferito in molte aree dall’abusivismo edilizio e dalla cementificazione incontrollata. E non aiuta certo il futuro il fatto che il Governo Berlusconi abbia tagliato drasticamente i fondi, già insufficienti, per la protezione del territorio che sono passati dai 510,5 milioni di euro del 2008 ai 93,2 previsti per il 2011".
"È chiaro che parliamo di eventi atmosferici straordinari, ma diciamo le cose come stanno: l’assetto idrogeologico della Sicilia è stato sconquassato” dichiara il senatore del PD Giuseppe Lumia. “In questi decenni si è cementificato tutto, non c’è manutenzione della rete fognaria e dei canali dove scorrono le acque. Le amministrazioni locali hanno il dovere di far rispettare le leggi per tutelare il territorio e garantire la sicurezza dei cittadini”.
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