Che minoranza ci sarà in Consiglio Comunale?...forse per la prima volta nella storia consigliare monzese , non saremo di fronte al classico schema: maggioranza che governa – minoranza che fa opposizione.
Siamo in presenza infatti di “più minoranze”… con matrici, storie e personalità diverse tra di loro.
Proviamo a guardarci dentro, per cercare di capire quelli che potrebbero essere i comportamenti dei Gruppi consigliari che comporranno il frastagliato puzzle delle minoranze.
Nello schema classico di opposizione vanno collocate senz’altro la Lega Nord e il Popolo delle Libertà.
Lega nord, che vede in aula due pezzi da novanta. l’ex Sindaco Mariani e il Consigliere Regionale Romeo. Due eletti “in imbarazzo”, perché non è mai facile, anche personalmente, per un ex Sindaco passare da un ruolo di governo a un ruolo di opposizione; così come Romeo si troverà a svolgere uno scomodo doppio incarico (regionale e comunale), che per una forza “antisistema” non è il massimo della vita..
Una Lega che, dovendosi leccare le ferite e dovendo tener conto del risultato “disastroso” elettorale, non crediamo sia disposta ad andare di nuovo sulle barricate per il cemento in città.
Al di là di una opposizione scontata, più difficile è ipotizzare come reagirà la pattuglia PdL, ridotta ai minimi termini :solo 5 Consiglieri, dei quali nessun ex An; con un gruppo eterogeneo, formato dall’incolore Mandelli, dai critici Adamo e Riga, dal super votato Maffè (area CL) e dalla “rampante” Sassoli , che certamente fremerà per andare in ben altri e prestigiosi lidi politici.
C’è poi la cosiddetta area “centrista”, nella quale due donne si contendono la leadership
Anna Martinetti, eletta in quanto candidata Sindaco, ma che in realtà aveva una sua lista, va in consiglio “in quota” Udc ,con cui le relazioni in campagna elettorale non sono state proprio idilliache.
La Martinetti, certamente persona seria, competente e di valore, avrà l’occasione , pur dai banchi dell’opposizione, di dare un contributo costruttivo su temi a lei cari come quello della scuola e dei servizi alla persona.
Anna Mancuso: “la pasionaria” di Fli, sarà chiamata a dare continuità alla positiva battaglia fatta nella precedente legislazione su variante e servizi alla persona e dovrebbe quindi fare un’ opposizione costruttiva, scegliendo di volta in volta rispetto ai contenuti, il suo comportamento di voto.
Infine uno sguardo sulle formazioni new entry: Cambia Monza e il Movimento 5 Stelle.
Tutte e due le formazioni, non amano collocarsi in uno dei due schieramenti politici tradizionali.
Guardando però il programma di Cambia Monza di Pfiffer, molti sono i punti in comune con la nuova maggioranza di Roberto Scanagatti (Ambiente, Villa Reale, Giovani) e ci si attende quindi un comportamento critico , ma libero e coerente agli obiettivi enunciati.
Più “antisistema” è il prevedibile approccio dei 5Stelle: Fuggetta e Novi dovranno però misurarsi su problemi e temi locali e non, come è loro più congeniale, sulle grandi questioni generali..
La loro sensibilità sui temi della comunicazione, delle alternative energetiche, della riduzione dei costi della politica, possono essere come affermato dallo stesso Scanagatti, un buon terreno per una “sfida” positiva sui contenuti, un confronto utile al buon governo della città di Monza.
Concludendo: la “geografia” politica descritta fornisce un quadro nuovo e articolato del possibile rapporto maggioranza e minoranza.
L’augurio che facciamo come redazione, e che crediamo facciano per primi gli stessi cittadini di Monza, è quello che finalmente si riprenda un piano di confronto civile e istituzionale ,corretto. Un contributo delle minoranze anche fortemente critico ma collaborativo, affinché siano utili a collaborare nella risoluzione dei tanti problemi della nostra città, grazie all’impegno di tutti i Consiglieri Comunali di maggioranza e di minoranza..
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