Giovedì prima di cena, penultima serata elettorale…il rischio di fare “flop” in Piazza Duomo c’èra, stante la stanchezza di questa lunghissima campagna elettorale con e per Roberto.
Ma ancora una volta, il pessimismo è stato smentito e ad accogliere Piero Fassino Sindaco di Torino, c’erano centinaia di persone, veramente interessate.
Non è il solito comizio ad uso e costume del nostro candidato.
Così come avvenne con Giuliano Pisapia, un giornalista ha posto ai tre invitati domande anche scomode ma che hanno permesso di entrare nel merito dei problemi, anche quelli più complessi.
In un tempo come quello che viviamo, nel quale è evidente la distanza tra politica,istituzioni e cittadini, perché è ancora così importante la figura del Sindaco?
Piero Fassino, Sindaco di Torino da un anno lo spiega in parole semplici:
“a maggior ragione che c’è crisi economica e distanza dai partiti, oggi ancor più di ieri il Sindaco viene vissuto come la persona e l’autorità al quale rivolgersi per i problemi vicini e concreti: gli asili nido che mancano, gli anziani da assistere, l’aria irrespirabile e perfino rispetto a temi che un sindaco direttamente non gli compete. La sicurezza nel quartiere o il posto di lavoro in pericolo””
Gigi Ponti “fresco” Sindaco di Cesano Maderno e vincitore al primo turno di questo strano “profondo nord”, completa il ragionamento di Fassino, spiegando che la sua vittoria è la vittoria non degli schieramenti politici ma dell’elettorato che sceglie di chi “si fida di più”, di chi è in grado di amministrare bene le città…e il Centrosinistra queste risorse e competenze è in grado di averle, a Cesano come a Monza con Roberto.
Roberto Scanagatti riassume in due parole chiave, il perché del buon risultato finora ottenuto e della speranza che il “sogno monzese” si avveri.
La cosiddetta “antipolitica” la si sconfigge solo con una buona politica, che metta al centro: la partecipazione dei cittadini, delle associazioni, delle realtà sociali e culturali e dall’altra avendo la capacità e volontà di instaurare un dialogo costante con soggetti che si sentono abbandonati a se stessi.
Una parte finale più “politica” è stata svolta da Fassino, completata e confermata da Ponti e Scanagatti riguarda le ricadute che le scelte del Governo hanno sui Comuni, il livello cioè più vicino ai cittadini.
I Comuni hanno “già dato” con tagli fino al 45% dei loro bilanci dentro una torta che li vede presenti solo per il 15% delle risorse nazionali e regionali e quindi diventa difficile se non impossibile subirei altri tagli che andrebbero a scapito dei servizi dei cittadini.
Così come un “patto di stabilità” che vincola in maniera eguale spese correnti e investimenti impedisce anche ai comuni virtuosi di avviare e realizzare opere e infrastrutture utili per le città.
Infine riguardo all’attualissimo tema dell’IMU è necessario riformulare aliquote, destinazioni e utilizzo affinché siano equi i sacrifici richiesti e soprattutto utili poi ai Comuni che ne dovrebbero essere i beneficiari.
Pur nella complessità dei temi trattati sì è comunque sentito un filo “arancione” che legava le tre persone sul palco: Piero, Gigi e Roberto…la grande stima e storia comune di collaborazione di anni di conoscenza e il desiderio che ai due Sindaci presenti da Lunedì…se ne aggiunga un altro:!
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