Scanagatti 38,29 – Mandelli 20,04; detta così “sembra facile”, ma facile non è?
Alcune domande che ci dobbiamo porre: come voteranno gli elettori della Lega che fino a un mese prima vaporavano in simbiosi con il Pdl?
E come voteranno le diverse “strabiche” anime del “centro”, con una parte che sembra guardare a sinistra e un’altra a destra?...ma soprattutto come voteranno i giovani di Cambiamonza, più vicini a Roberto sui contenuti ma anche più critici rispetto “alla vecchia politica”?...e ancora come voterà l’elettorato delle liste civiche e del Movimento 5Stelle…e infine se e come voterà il quasi 50% che non è venuto a votare al primo turno.
Nella prima Repubblica, quando i partiti erano forti e direzionavano saldamente il proprio elettorato, accordi e indicazioni pesavano e pagavano riguardo al risultato finale.
Ora non più. l’elettorato è molto mobile, più autonomo e libero, anzi insofferente a qualsiasi forma di contrattazione di accordi “sottobanco” o anche nel farlo in maniera trasparente.
E allora vediamo quali sono le poche ma buone regole di comportamento che ci dovrebbero portare al desiderato successo finale.
1) Rivolgersi direttamente agli elettori
E’ la scelta che Roberto Scanagatti, sta facendo in questi giorni: proporre, confrontarsi,dialogare…direttamente con gli elettori, sono loro poi quelli che decideranno tra due candidati in lizza.
2) Confrontarsi con tutti sui contenuti
Le parole chiave che hanno permesso a Roberto di legittimarsi di fronte alla città sono quelle di avere un proprio progetto ma di dialogare e confrontarsi con tutti
Sul nostro progetto un confronto con le forze politiche che ne sono interessate, sarà molto utile per eventuali pronunciamenti a nostro favore ma soprattutto per migliorare e integrare il nostro programma e raccoglierne poi i frutti politici in consiglio comunale
3) Riportare il nostro elettorato a votare Scanagatti
La prima e fondamentale pietra per la vittoria al ballottaggio, è fare ritornare chi ha votato Roberto alle urne il 20/21 Maggio. Un dato non scontato, da riconquistare in questi dieci giorni: informando, coinvolgendo, confermando la loro presenza e il loro voto
4) Confrontandosi con chi non ha votato, con chi ha protestato, con chi ha votato in maniera diversa
Quasi il 50% dell’elettorato monzese, non ha votato e sarà difficile che ci vada anche questa volta ma ragionare e parlare con loro è fondamentale, così come con chi ha dato un voto di protesta e con chi ha votato in maniera diversa.
Bisogna dire loro che adesso non c’è da scegliere un partito o uno schieramento politico ma una persona, una idea di città.
L’esperienza e la competenza di Roberto Scanagatti o l’appannata figura di Mandelli mandata allo sbaraglio dalla Villa di Arcore.
Una città attenta alle persone e all’ambiente oppure una città devastata dal cemento e bloccata dal traffico.
E’ su questa base che ci aspetta il lavoro di informazione e relazione con gli (tutti) gli elettori monzesi nei prossimi 10 giorni.
Il risultato dipenderà quindi anche dal nostro impegno e dal “loro” voto.
Report