Settimana scorsa, si è tenuto presso la Camera di Commercio di Monza un Seminario sulla Riforma del mercato del lavoro” promosso dalla Cisl Brianza.
Il Seminario, seguito attentamente da un centinaio di persone, è stata l’occasione per la Cisl di presentare un documento “per una buona occupazione”
Riguardo all’attuazione della recente riforma delle pensioni e dell’impatto che avrà con i lavoratori coinvolti della crisi, il documento sottolinea alcune improrogabili necessità:
- che vengano adeguate le risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga, in previsione delle necessità del 2012-02-01;
- che a seguito del cambiamento dell’età pensionabile, rimangano applicate le regole previdenziali precedenti per tutti quelli che, a seguito di percorsi CIG/mobilità, dimissioni volontarie e prepensionamento, si troverebbero senza lavoro, senza pensione né ammortizzatori sociali;
- che, in ragione della gravità della situazione, sia previsto il differimento al 2013 dell’entrata in vigore delle nuove regole previdenziali per i lavoratori coinvolti nella crisi, dalle CIG lunghe e dalla mobilità;
- che vi sia una maggior gradualizzazione dei nuovi requisiti di accesso alla pensione e l’eliminazione delle penalizzazioni per le pensioni di anzianità
Riguardo invece l’attuale discussione aperta a livello nazionale sul Mercato del lavoro tra Governo e parti sociali nella sua introduzione, Marco Vigano (Segretario Cisl Brianza) ha premesso, che occorre anzitutto non introdurre nuove forme contrattuali, per non aumentare la già ridondante tipologia dei rapporti di lavoro.
Meglio valorizzare norme ed istituti già esistenti ed ha formulato alcune indicazioni propositive:
- generalizzare e potenziare il contratto di apprendistato; e far convergere su questo le - generalizzare ed estendere fino a tre anni il contratto di inserimento per i lavoratori in CIG/mobilità/disoccupazione;
- estendere i benefici fiscali anche ai lavoratori a tempo. indeterminato;
- aumentare il periodo di prova;
- favorire l’occupazione femminile ( part-time lungo) con incentivazione fiscale;
- estendere il part-time agli ultimi 5 anni di lavoro ( per rendere più sostenibile l’allungamento dell’età di accesso alla pensione)
Quanto al lavoro flessibile: aumentare di un 4% la contribuzione; semplificare le tipologie; intervenire sui contratti a tempo. determinato, riducendo le causali, la durata massima, la non reiterabilità. Per i contratti a progetto prevedere una parità contributiva e contrattuale.
Infine rispetto agli ammortizzatori sociali: occorre mantenerli, con una gestione oculata, e puntando alla ricollocazione di chi è da lungo tempo in CIG/mobilità/ disoccupazione.
La loro necessaria riforma preveda:
- la conferma della Cassa Integrazione. per i lavoratori che, in costanza di rapporto di lavoro, si trovano in momenti di contrazione produttiva e ristrutturazione. Aprire il discorso, sia pure con modalità specifiche, alla Cassa Integrazione anche per le piccole aziende e per gli artigiani;
- la conferma e la implementazione delle indennità di mobilità e disoccupazione;
- la riqualificazione professionale al reimpiego, al fine di trasformare un sistema di ammortizzatori di tipo passivo, in uno di tipo attivo e dinamico.
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