Oggi 5 febbraio 2011 a Milano il sole e’ caldo, nell’atmosfera si avverte la primavera. Qui al palasharp la folla e’ tanta oltre 10.000 persone che attendono fin dalle prime ore della mattina. Pubblico da grandi occasioni,non le file per il divo dello spettacolo di turno, ma tanti giovani e meno giovani che chiedono all’unisono le dimissioni del premier.
Tutti si augurano che arrivi anche la nostra primavera politica. Sul palco gli organizzatori , in platea politici (anche Franceschini) , giornalisti, intellettuali e gente comune, tanta.
E’ un susseguirsi di interventi con messaggi forti, penetranti di legalita’, giustizia, liberta’, democrazia che sciolgono e fanno scivolar via le amarezze ed il malessere degli ultimi tempi riaccendendo le speranze in un risveglio della nostra democrazia.
Oggi ognuno di noi e’ qui col proprio messaggio a condividere e rappresentare l’esigenza di un Italia migliore, l’Italia che gli Italiani meritano.
Come dall’invito di Gustavo Zagrebelsky Presidente onorario di ‘’Liberta’& Giustizia’’ che viene con un discorso elevato, dopo l’apertura degli interventi da parte di Sandra Bonsanti (Presidente) Ognuno e’ qui per chiedere niente per se stesso ma tutto per tutti (i propri diritti, la propria dignita’).
Un’incontro altamente politico dove parlano le ragioni che accomunano tutti i cittadini.
In collegamento telefonico da Firenze Paul Ginsborg parla di ‘’bottom wind’’, il vento che viene dal profondo e s’innesca come forza propulsiva al cambiamento.
Cita come esempio la raccolta di firme per il referendum sull’acqua pubblica.
Parla del valore del bene pubblico invitando a riempire la cosa pubblica di bello per poter dire che pubblico e’ bello.
Cita l’universita’, l’istruzione pubblica perche’ salvare l’Italia vuol dire salvare la sua educazione profonda.
Segue un’intervista video a Scalfaro che pone l’attenzione sull’art. 104 della costituzione e rivolge l’appello a non arrendersi mai.
Arriva Roberto Saviano accolto da una standing ovation.
Catalizza l’attenzione di tutti.
Parla della “democrazia in ostaggio’’ dei diritti negati ed ormai non piu’ pretesi ma chiesti come favori, del voto di scambio, del pressappochismo del tanto sono, siamo tutti uguali, del fango della diffamazione che serve a delegittimare le persone, a rompere qualsiasi forma di unita’e cosi’, alla criminalita’ di proliferare ed alla cattiva politica di governare.
Interviene quindi Umberto Eco, e’ fortemente diretto, parla di difesa dell’onore dell’Italia ricorda gli 11 professori universitari che in epoca fascista non hanno giurato e che cosi’ hanno salvato l’onore dell’Italia..
Invita il premier a dimettersi non per il suo eccesso di satiriasi ma per il suo eccesso di schizofrenia.
Seguono Susanna Camusso, sollecitata da una parte della platea allo sciopero generale, parla di lavoratori /cittadini, cittadini/lavoratori, della dignita’delle donne argomento che sara’ poi ripreso anche dall’intervento di Concita De Gregorio.
Mette l’accento sulle parole diritti, responsabilita’, dignita’.
Segue la lettura di una lettera di Nando Dalla Chiesa presente in platea, l’intervento di Gad Lerner e tanti, tanti altri fino al tardo pomeriggio.
Cosa rimane dopo una giornata cosi’?
La fiducia, l’entusiasmo per continuare nella vita di tutti i giorni a rappresentare e testimoniare altri valori, quelli che appartengono a molte piu’ persone di quante si possa pensare.
Quindi non basta essere d’accordo bisogna esserci e testimoniare
Perche’ come dice Saviano “qui non si tratta di una parte che deve vincere sull’altra ma si tratta del destino di un intero paese, oserei persino la parola nazione” ed e’ giunto il tempo di pensare a cio’ che siamo ed a cio’ che vogliamo.
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