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scuola1In una sala gremita e non dalle "solite" facce, Donatella Paciello (moderatrice della serata del Circolo 4 del Pd) inizia con la lettura di un discorso di Piero Calamandrei in difesa della scuola pubblica, pronunciato a Roma nel 1950.

Segue un brano tratto da un articolo di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, comparso sull'Unità di qualche giorno fa.

Gli oratori della serata sono tutti provenienti dal mondo della scuola (compresi gli ospiti politici) e gli interventi sono tutti molto accalorati e trasudano di passione nei riguardi della scuola.

Interviene prima Rosario Montalbano, Consigliere comunale PD a Monza, con un breve escursus sulle recenti "riforme" scolastiche, se così si vogliono chiamare: " ... le riforme buone si ispiravano a principi di pedagogia. Questa buona tradizione si interrompe con la Riforma Moratti.

La riforma Gelmini addirittura non nasce neppure parlando di scuola, ma esclusivamente di tagli economici."

Seguono gli interventi di due insegnanti della primaria degli Istituti "Anna Frank" e "Don Milani" che spiegano molto bene com'è cambiato il loro lavoro a seguito della legge Gelmini: - compresenze ormai inesistenti e utilizzate esclusivamente per coprire le supplenze o le ore di inglese; - innalzamento del numero di alunni per classe, - diminuzione degli insegnanti di sostegno per i portatori di handicap; - diminuzione, se non quasi inesistenza dei mediatori culturali per il supporto linguistico. Ma soprattutto quello che emerge è la logica aziendale che la scuola pubblica ormai ha sposato.

L'idea cioè che la scuola debba vendere un "prodotto" il più appetibile possibile, e che molto spesso si dia molto più rilievo all'apparire, ma che la sostanza si impoverisce sempre di più.

scuola3Emerge anche che le insegnanti e le rappresentanti delle Associazioni genitori (anch'esse intervenute) non siano sicure del fatto che le famiglie abbiano percepito le difficoltà che affrontano i bambini e le insegnanti tutti i giorni. Molto spesso infatti le insegnanti tendono con la loro passione a coprire, per quanto possibile, le carenze e le difficoltà cui sono sottoposte. Le scuole chiedono sempre più spesso contributi extra ai genitori e alle associazioni genitori per affrontare le emergenze.

A questo proposito interessante il chiarimento della presidente dell'Associazione Genitori della Don Milani: "l'Associazione non nasce con l'obiettivo di supplire a carenze, ma per partecipare più attivamente alla crescita e all'educazione dei propri figli. Progressivamente ci siamo resi conto che è stato necessario intervenire per supplire a carenze che si sono andate a delineare nel corso degli anni.

Tre gli ambiti principali:

- le strutture: gli spazi spesso sono sottodimensionati o non a norma, ci sono problemi di barriere architettoniche; - le finanze: non ci sono fondi per qualunque tipo di attività didattica che richieda materiali o utilizzo di servizi esterni; - i materiali: spesso sono insufficienti se non a volte addirittura inesistenti. I genitori allora intervengono con autofinanziamenti, raccolte fondi, lotterie etc.

Interviene poi Maria Fiorito, consigliere provinciale PD. Ricorda che l'Italia è scesa in un anno dal 18° al 21° posto per la spesa scolastica e che il messaggio che passa è quello che tutto sommato anche la scuola subisce le conseguenze della crisi, ma non è vero! Innanzitutto perchè i tagli sono stati stabiliti nel 2008 quando la crisi non era ancora in atto. Ricorda anche che solo a Monza nel corso di quest'anno sono: ci sono 19 insegnanti in meno,sono stati effettuati tagli al sostegno, tagli agli strumenti scientifici, tagli al sostegno ambientale e alla educazione alla salute, tagli all'intercultura. In provincia il PD ha tentato delle proposte concrete, che sono state tutte ignorate.

Conclude infine Paolo Pilotto, anch'egli Consigliere provinciale, con una lettura veloce delle 10 proposte del PD. Incalza Maria Fiorito e ricorda che "non è vero che il PD non fa nulla. Nella breve parentesi del governo Prodi, l'allora ministro Fioroni aveva ripristinato subito e velocemente molti posti che erano stati tagliati dalla precedente riforma Moratti."

Non ci sono dubbi che il PD ha molto a cuore la scuola pubblica e che in caso di elezione si muoverà con estrema determinazione.

La serata non vuole più chiudersi: gli interventi sono molti e appassionati, segno di una forte sensibilità e attenzione all'argomento scuola.