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E’ iniziata con la Fiera della vanità ed è finita con una mesta scena muta dell’Assessore alle Opere Pubbliche Mangone di fronte ai “commissari d’esame” (i consiglieri) che lo hanno interrogato sulle opere di sua competenza. Parliamo della visita dell’Assessore in Consiglio, il 13 dicembre scorso.

La FIERA DELLA VANITA’: è stata fatta dal “commissario interno” (il presidente Longo) che ha subito tessuto le lodi dell’Assessore, facendo (maldestramente) la lista delle (presunte) opere realizzate. La furbata, evidentemente concordata, si è rivelata un boomerang perché abbiamo subito fatto rilevare che tutto quanto era stato citato, non era altro che il completamento di opere progettate, finanziate ed anche iniziate dall’Amministrazione precedente di centrosinistra e solo completate ed inaugurate da Mangone e c. E qui c’è stata subito la prima “SCENA MUTA” dell’assessore alla domanda rivoltagli dal nostro capogruppo Vergani: “Assessore, sa citare almeno 3 opere che sono tutte farina del suo sacco e della sua amministrazione?” Nessuna risposta. Voto: 4

L’interrogazione è continuata, con domande varie e abbondanti, tutte sulla sua materia: la riqualificazione non fatta di piazza Magellano (scuole), i forti ritardi del Centro Civico, i lavori fermi alla Rodari, i ritardi della riqualificazione delle case comunali (3 palazzine fatte in 3 anni, contro le 17 fatte dalla giunta di centrosinistra), le manutenzioni non fatte dei giardini pubblici, le videocamere solo annunciate al NEI, la mancata sistemazione della passerella del sottopassaggio, la non realizzazione degli ascensori alla Villora, la non realizzazione del prolungamento della ciclabile di via Lecco, la mancata riqualificazione dell’università popolare, la mancata riqualificazione di piazza garibaldi, la non realizzazione delle nuove strade interne al quartiere Libertà … Insomma, tutta la lunga lista dei lavori pubblici previsti dai Bilanci Partecipati di questi quattro anni e tutt’ora al palo. Anche su queste domande, rivoltegli dal nostro consigliere Raico, scena muta dell’Assessore: voto 2

Raico ha anche posto un'altra domanda specifica: “ci sa dire assessore quanti km (o metri) di piste ciclabili avete realizzato (vale anche la risposta in negativo, se si contano quelli che avete cancellato, come in via Durini)?” Scena muta anche qui. Voto 5

L’assessore ha risposto soltanto alle domande facili facili rivoltegli dai consiglieri di maggioranza. L’impressione è che fossero domande concordate. Proprio come a scuola, quando ad uno studente messo male, gli si chiede “mi parli di quello che vuole”. E in queste risposte, l’assessore ha ripetuto le stesse cose che aveva già detto nel 2008, alla sua prima visita in Consiglio. Tipico di uno studente poco preparato e ripetente, che sa raccontare solo la solita lezioncina. Lezioncina che è consistita in ulteriori promesse, al futuro: “faremo, realizzeremo, siamo pronti a partire, discuteremo con voi, stabiliremo un importo, inseriremo anche …”, ecc…

E per finire, l’ultima domanda posta dal nostro capogruppo Vergani: “ci può confermare se corrisponde al vero che sono stati cancellati i finanziamenti per il sottopassaggio di via Bergamo, che quindi non verrà realizzato?” Indovinate un po’ la risposta: scena muta. Voto: 0

E oltre all’ignoranza di chi non sa (o non vuole) rispondere, l’arroganza tipica dei presuntuosi: infastidito per le domande scomode, pretendendo solo di rispondere a quelle già preparate, Mangone ha persino cercato di fare lui una lezione di “maturità politica” (come l’ha definita) ai nostri consiglieri. Da uno che ha mangiato la pizza in Consiglio Comunale (Mangone consigliere nel 2006), non accettiamo lezioni !

Fuor di metafora, l’assessore Mangone ha scelto di rispondere solo alle domande dei consiglieri di maggioranza mentre si è rifiutato sprezzantemente e provocatoriamente di rispondere alle domande (scomode) che gli abbiamo rivolto noi. E si è persino po’ stizzito per una domanda – politicamente scomoda – di un consigliere leghista che lo rimproverava, né più ne meno di come aveva già fatto il nostro capogruppo, per il suo atteggiamento irrispettoso delle Circoscrizioni alle quali non fornisce risposte, non chiede pareri, non ne ascolta le proposte e richieste.

Forse Mangone pensava di venire a fare solo passerella, compiacendo alle manie di esaltazione del presidente Longo. Pensava di poterci abbagliare con le sue abilità oratorie da illusionista da avanspettacolo. Non glielo abbiamo consentito. Abbiamo svolto il nostro ruolo, soprattutto perché in tre anni e mezzo ha sempre evitato tutte le nostre interpellanze e mozioni. Visto che è venuto direttamente in Consiglio, gli abbiamo rivolto tutte quelle domande; nonostante lui abbia scelto di fare scena muta, le richieste restano sempre sul tavolo, perché esse interpretano la volontà di sapere dei cittadini.