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Il Pd aveva paventato il flop già da settimana scorsa, quando Formigoni aveva annunciato a sorpresa la proroga dei termini. Ora è ufficiale: "Il buono famiglia 2010 della Regione, destinato ad aiutare economicamente parte delle 60mila famiglie che hanno un parente ricoverato in RSA o struttura per disabili, si è dimostrato un vero flop". A dirlo è Sara Valmaggi che rivela "A cinque giorni dalla chiusura del bando sono arrivate alle ASL di tutta la Lombardia solo 252 richieste. La Giunta cerca adesso di correre ai ripari riaprendo i termini di quindici giorni e allargando notevolmente la platea degli aventi diritto" continua l'esponente PD, registrando il fatto che nella nuova delibera di giunta oltre allo spostamento dei termini di presentazione delle domande al 19 marzo (il termine era il 5 marzo) sono state allargate le maglie: è necessario infatti, dimostrare, per avere diritto al contributo, di avere in famiglia un anziano ricoverato in RSA o un disabile in strutture apposite e avere un reddito ISR (Indicatore Situazione Reddituale) non superiore a 22mila euro. Non sarà più necessario dunque avere anche a carico un figlio minore. "Per finanziare questa ed altre iniziative spot - aggiunge Porcari - la Regione non si è fatta scrupolo di togliere ai comuni il 50% del Fondo per le politiche sociali a loro destinato. Il fallimento di questo buono famiglia dal sapore marcatamente elettorale è solo una delle dimostrazioni che le risorse per le politiche sociali vanno lasciate gestire ai Comuni che conoscono le reali esigenze e i problemi dei propri concittadini e sono più attrezzati e adeguati per intervenire sulle situazioni di disagio".

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