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Secondo il rapporto del ministero dello Sviluppo economico, la Puglia ha superato la Lombardia per quanto riguarda l'installazione di pannelli solari per produrre energia, grazie a una normativa più semplice che favorisce la realizzazione di impianti che utilizzano fonti rinnovabili come il vento, il sole e le biomasse.

Bisogna semplificare le normative regionali vigenti, perché il regolamento è complicato e rischia di disincentivare l'installazione dei pannelli solari. Lo chiedono al presidente Formigoni Giuseppe Civati e Carlo Monguzzi, che aggiungono: "In Puglia per impianti inferiori a 1 megawatt di potenza, fatte salve le zone pregiate o dove sono necessarie valutazioni di impatto ambientale, è sufficiente la Dichiarazione di inizio attività ai comuni. In Lombardia - precisano i consiglieri - per impianti di cinque volte inferiori a quelli considerati dalla normativa pugliese è addirittura necessaria una conferenza dei servizi a cui partecipano Regione, Vigili del fuoco, Asl, comune interessato e altri soggetti ancora. Un groviglio - concludono Civati e Monguzzi - da sciogliere al più presto nell'interesse dell'ambiente, delle imprese e degli artigiani lombardi che operano in uno dei più interessanti e promettenti settori della green economy".

Proprio sul tema della Green Economy in Lombardia si è tenuto un incontro pubblico, promosso dal gruppo regionale del Pd, dai Verdi democratici e dagli Ecodem, nella giornata di sabato 16 gennaio a cui hanno partecipato più di cento persone. Nel corso dell'interessante incontro all'Acquario civico di Milano, i consiglieri regionali Carlo Monguzzi e Giuseppe Civati e i loro ospiti, tanti e di qualità, hanno fatto il punto sulle realtà imprenditoriali che operano nel campo delle costruzioni e ristrutturazioni che rispettano l'ambiente, dell'installazione di pannelli solari per produrre energia elettrica e acqua calda, della bioplastica utilizzata da decine di amministrazioni lombarde per la raccolta differenziata dei rifiuti umidi, e ancora dell'agricoltura di 'terza generazione' che, oltre a coltivare prodotti tipici e di qualità, si prende cura del territorio in cui opera, valorizzandolo.

Alla presenza di Ermete Realacci, parlamentare Pd, è stata ribadita la contrarietà del gruppo Pd al nucleare motivata dalla richiesta contenuta nella petizione indirizzata al presidente Roberto Formigoni, lanciata dagli stessi consiglieri. "Regione Lombardia dica no al nucleare di Berlusconi e investa su energie rinnovabili ed efficienza energetica. No al ritorno all'energia atomica, troppo costosa, insicura e imposta per decreto. L'energia nucleare - riporta la petizione - è una fonte energetica più costosa di altre, che non ha risolto i problemi dello smaltimento delle scorie, utilizza l'uranio, una fonte sempre più scarsa, e si fonda su un progetto vecchio in partenza, che se avviato non vedrebbe la luce prima di 10 anni, quando il resto del mondo avrà già investito in soluzioni più moderne e meno costose".

 

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