In questi giorni di intenso dibattito all’intermo del Partito democratico riguardo all’opportunità o meno della formazione del nuovo Governo Renzi, la redazione ha scelto di indicare ai lettori un contributo al proposito di Luigi Manconi (Presidente Commissione Giustizia) persona notoriamente “acuta e combattente”. Per questo consigliamo la lettura di un suo articolo pubblicato su Unità Online.
Nostro obiettivo è quello di stimolare in questa rubrica Opinioni il contributo dei nostri lettori riguardo al nuovo governo, al PD ed al futuro in termini argomentati e civili come si deve in un partito… appunto democratico.
La retorica del «voto no»
Scritto da Luigi Manconi su l'Unità On line
Giovedì 27 febbraio 2014
Per capirci e per dirla in estrema e ruvida sintesi. Le mie posizioni o, se si vuole, il mio personale programma politico si collocano, nella toponomastica convenzionale, alla «estrema sinistra». Praticamente su tutto: sui diritti e le garanzie, così come sulla rappresentanza sindacale e sull’immigrazione, sul rapporto tra Stato e cittadino e sulle scelte economiche. Detta ancor più grossolanamente: le mie posizioni sono, sempre nella consunta mappatura politica, «più a sinistra» di quelle, che so, di Pippo Civati (e cito proprio lui perché è un amico).
Evidente che non si tratta di una vanteria (di che ci sarebbe da menar vanto, poi? È una semplice scelta, mica un talento o un merito). Né si tratta, tanto meno, di una competizione agonistica tra me e qualcun altro: ma solo di una descrizione la più possibile oggettiva di opzioni peraltro verificabili e «misurabili».
Se dunque ricorro a questo un po’ puerile esercizio di «tostaggine», è solo per dichiarare immediatamente la mia collocazione politica. E per argomentare l’apparente contraddittorietà della mia risoluta scelta «di governo». In questi giorni ho avvertito come davvero insopportabile la ricorrente minaccia, da parte di settori del Pd, di non votare la fiducia al governo Renzi.
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