Maroni e Salvini si occupano molto di poltrone e ben poco di cose concrete per la vita dei cittadini. Altro che zero ticket: zero risultati. Parliamo del primo intervento della giunta Maroni sui costosi ticket lombardi: l’estensione dell’esenzione sui farmaci per i cittadini over65, con l’aumento della soglia di reddito da 11 a 18mila euro.
La misura è in vigore dal primo di aprile di quest’anno e nelle intenzioni della giunta avrebbe dovuto interessare 800mila lombardi e costare alla Regione 40 milioni di euro in termini di mancato introito.
Con i dati ufficiali messi a disposizione di Federfarma, abbiamo dimostrato che non solo i cittadini non hanno pagato di meno, ma che addirittura la Regione ha finito per incassare di più. Facendo il confronto con i dati del 2013, nei cinque mesi di applicazione della misura i lombardi hanno versato alla Regione, attraverso i ticket sui farmaci, quasi due milioni in più (1.963.000 euro), che salgono a 2,44 milioni se si prendono in considerazione anche i primi quattro mesi dell’anno.
In totale, dunque, la spesa per ticket del 2014, fino al mese di agosto compreso, ammonta a 172,341 milioni di euro, rispetto a poco meno di 170 milioni nello stesso periodo del 2013.
Un dato in crescita, nonostante la misura “zero ticket”, propagandata dalla Regione con una campagna di comunicazione e di affissioni da 200mila euro.
La vera manovra da fare è far pagare a chi se lo può permettere e togliere del tutto i ticket a chi ha redditi inferiori a 30 mila euro: non solo quelli sui farmaci ma anche i superticket sulle visite specialistiche e sugli esami.
Quest’anno ci sono tutte le condizioni per tagliare i ticket e per renderli più equi grazie al patto per la salute siglato a Roma tra governo e regioni, che prevede per la Lombardia risorse in più già dal 2014 per oltre 500 milioni. È evidente che uno sgravio non è più rinviabile, non ci sono più alibi.