In questi giorni, e ancora di più dopo la seduta del Consiglio regionale di ieri (23 settembre 2014 N.d.R.) si è capito come l’art.35 del DL 133 farà da spartiacque tra forze politiche responsabili, impegnate a governare la partita dei rifiuti a livello nazionale e regionale, e chi intende le istituzioni come mero strumento tramite il quale fare propaganda di partito.
In seguito all’art.35 del DL133 abbiamo assistito al nascere di una nuova e spontanea coalizione fondata sul principio di autarchia: Lega Nord e Movimento 5 Stelle.
Entrambe queste forze alleatesi per questa partita e che vedremo sempre più avvicinarsi, non hanno capito che per risolvere le passività ambientali venutesi a creare in alcune regioni del centro-sud Italia e per avviare queste situazioni verso la normalizzazione ed un adeguamento del sistema di gestione dei rifiuti sino a livelli Lombardi, si deve necessariamente passare attraverso un articolato e ben coordinato lavoro da svolgersi a tutti i livelli istituzionali: non basta fare ricorso e limitarsi a gesti eclatanti.
Per far ripartire questo Paese servono forze politiche chi si facciano carico e inizino a governare i processi e le relative complessità.
Pena di un mancato lavoro da approntare a tutti i livelli istituzionali– per questa partita come su tutte quelle che ci aspettano – sarebbe quella di far subire ai cittadini lombardi e nazionali scelte che si delega a qualcun altro.
A nostro avviso è positivo che il Governo metta mano alla attuale situazione italiana in tema di rifiuti: in primo luogo per non incorrere in onerose infrazioni europee e in secondo luogo perché introduce elementi di pianificazione che, vista la realtà molto diversificata tra aree nel centro-sud in perenne “emergenza rifiuti” (anche se per fortuna si stanno affermando anche nel centro-sud esperienze virtuose di sistema integrato avanzato) e la situazione lombarda ove si propone un “decomissioning”, deve prevedere interventi straordinari per risolvere la situazione.
Il gruppo regionale del Partito Democratico e la Segreteria regionale si faranno carico del lavoro istituzionale che Lega Nord e Movimento 5 Stelle hanno già deciso di non affrontare fermandosi alla propaganda. Il lavoro da fare invece presuppone che si prendano in considerazione tre elementi fondamentali per fare in modo che lo Sblocca-Italia riesca ad essere efficace: ladirettiva europea sui rifiuti, la situazione lombarda, già allineata agli standard europei, e infine la situazione di emergenza rifiuti che si sta protraendo da troppo tempo in alcune regioni del centro-sud.
Avendo chiari questi elementi il PD Lombardo si è già mosso – il Gruppo consiliare regionale ha già presentato una mozione urgente in Consiglio Regionale che chiede la modifica dell’art. 35 dello Sblocca-Italia – proponendo a breve termine di accogliere i rifiuti da altre Regioni, in una ottica di Mutuo Soccorso ma prevedendo compensazioni, di natura esclusivamente ambientale, utilizzando eventuali capacità residue degli impianti lombardi dotandoli di tutti gli interventi tesi a non avere ulteriori emissioni inquinanti in atmosfera e solo a condizione che si adoperi ogni strumento, anche sanzionatorio, per far sì che le Regioni inadempienti raggiungano (in un tempo certo, 5 anni) livelli sufficienti di raccolta differenziata certificata e predispongano gli impianti necessari all’autosufficienza.
Al tempo stesso devono essere rispettate le pianificazioni di settore delle Regioni virtuose; in Lombardia il Piano regionale di Gestione Rifiuti prevede il potenziamento della Raccolta differenziata e del Riciclaggio e l’avvio del processo di decommissioning degli inceneritori sostituendo i più vecchi e inquinanti con nuova impiantistica, non autorizzando potenziamenti o nuovi inceneritori; nello Sblocca-Italia si dimezzano i tempi per le autorizzazioni, ma la pianificazione deve rimanere in capo alla Regione.