equilibri

Continuiamo, con questo articolo, l’azione di trasparenza e di comunicazione nei confronti dei  cittadini iniziato, nei primi mesi della Giunta Scanagatti, con riferimento a delibere importanti, come ad esempio quella di revoca della Variate PGT.

 

Nel caso della delibera sugli equilibri di bilancio, siamo di fronte ad un provvedimento che, di base, risulta essere molto “tecnico”. È infatti un obbligo di legge quello che impone, almeno una volta nel corso dell’anno e prima del 30 settembre, di procedere a verificare se il Bilancio preventivo (cioè quello che si è programmato di spendere nel corso dell’anno per realizzare servizi, erogare aiuti, pagare dipendenti e fornitori ecc.) è stato ben “pensato”, tenuto conto dei costi effettivamente sostenuti e delle entrate che si sono verificate (imposte locali e trasferimenti dallo stato, proventi delle alienazioni, oneri dai cittadini a fronte di specifiche richieste, come quelle in ambito urbanistico). Tutto questo, ovviamente, non sulla carta, ma andando a controllare nei fatti!

È come dire che, a fine settembre, cioè a tre quarti dell’anno, bisogna cominciare a tirare le somme e verificare se ci sono ancora soldi nelle casse del Comune, a quella data. Questo è quello che chiede la norma, cioè un esercizio tutto sommato di taglio “ragionieristico”, “contabile” che, nel caso di Monza allo stato attuale, direbbe semplicemente che, in questo specifico momento, il bilancio è tecnicamente in equilibrio. Teoricamente, la delibera sugli “equilibri di bilancio” poteva fermarsi qua.

Benissimo, verrebbe da dire, ma poi? Nei prossimi mesi cosa succederà? E nel 2013?

Ecco allora che la Giunta Scanagatti ha deciso di fare un passo in più, anzi… tre passi in più:

- prevedere quelli che sarà lo stato dei conti del Comune a fine anno, tenendo conto del fatto che il bilancio deve coprire i fabbisogni fino alla fine dell’esercizio e che (cosa banale, ma non scontata!) l’anno non si ferma al 30 settembre;

 

- pianificare una serie di azioni che possano portare il Comune a chiudere in equilibrio a fine anno e pongano le basi perché i prossimi anni, il 2013, 2014 ecc. possano essere affrontati con un po’ più di serenità;

- portare all’attenzione del Consiglio queste azioni, perché lo stesso dia un via libera “politico” alle stesse, consentendo da subito la realizzazione di alcune di esse e la messa in cantiere di quelle che prevedono una pianificazione più articolata e, in alcuni casi, successivi passaggi in Consiglio.

 

 

Nell’analisi dell’Assessore Donvito si è evidenziato un bilancio in forte sofferenza, in particolare per:

- una condizione iniziale di grande ristrettezza: 118 milioni di € previsti contro i 125 che durante lo scorso anno sono stati spesi a fronte degli stessi servizi offerti; questo deriva dai tagli che ogni anno lo Stato chiede ai Comuni sul proprio Bilancio;

 

- circa 10 milioni di entrate effettive in meno, derivanti in particolar modo da trasferimenti dallo stato che non sono pervenuti e da vendite di beni pianificate ma non realizzate;

- fortunatamente, un avanzo di gestione 2011 di più di 4 milioni di €, ad esempio per pagamenti che sono stati ritardati o azioni che non si sono attuate.

 

A conti fatti, per chiudere in equilibrio questo 2012, mancherebbero circa 12 milioni di €.

Non meno importante è il tema del rispetto del patto di stabilità (quell’impegno che ogni anno lo stato chiede ai singoli Enti Locali come garanzia di solidità finanziaria di medio periodo); per questo i numeri sono ancora più alti (circa 26M€). Non rispettare questo patto avrebbe conseguenze gravissime: dal taglio ulteriore delle risorse, all’impossibilità di contrarre mutui, al divieto di assumere personale.

A fronte di questa situazione di gravi ristrettezze economiche, la pianificazione effettuata dalla precedente Amministrazione evidenzia che i fabbisogni dei cittadini non sono certo calati; semmai, con la crisi attuale sono sempre di più le richieste che arrivano al Comune, in particolare con riferimento ai servizi sociali. Ma anche tante richieste di carattere stabile nel tempo (ad es. le cedole librarie, le rette dei minori in comunità, i sussidi per il ricovero degli anziani non autosufficienti) non sono adeguatamente “coperti” dalla pianificazione effettuata dalla precedente Giunta. Parallelamente è emerso come non si sia posta sufficiente attenzione all’eliminazione degli sprechi, alcuni dei quali piuttosto evidenti.

 

 

 

La situazione è molto difficile e, come ha ben chiarito Marco Sala in aula, la Giunta precedente non ne è ovviamente l’unica responsabile; nessuno ha volontariamente “avvelenato i pozzi”.

Ma è altrettanto vero che, in questo frangente, la situazione che va “presa in mano” immediatamente e gestita.

Ed è esattamente quello che la Giunta ha cominciato a fare già nei primi mesi della sua vita, mettendo mano alle tante azioni di contenimento della spesa già attuate (solo qualche flash: telefonia, vigili a cavallo, auto blu, eliminazione delle posizioni doppie, commissioni comunali) e realizzando risparmi che, sommati, già ammontano circa a un milione di €/anno.

Con questa delibera, la Giunta e il Consiglio hanno inteso continuare nella stessa direzione. La proposta che essa contiene è:

- complessiva e organica, basata cioè su una serie di strumenti da usare insieme; una “cassetta degli attrezzi” di cui la Giunta e gli Uffici Comunali necessitano per “mettere a punto” una situazione che al momento, come abbiamo visto, non lo è;

 

-  basata su alcune azioni “definite” (come la riscossione di dividendi giacenti “inattivi” presso le partecipate), e altre su cui il Consiglio ha espresso, nei confronti della Giunta, un indirizzo (come l’eventuale attivazione di azioni in tema tributario e l’anticipazione di operazioni in ambito urbanistico) che si tradurrà poi in successivi passaggi in Consiglio da qui a fine anno;

- attenta ai cittadini, ai loro bisogni e al momento contingente: ad esempio, è vero che è possibile si vada a modificare l’aliquota IMU (la proposta è ancora in fase di studio), ma comunque salvaguardando con agevolazioni;

o le categorie deboli;

o chi, col proprio lavoro tutti i giorni contribuisce a mantenere in vita l’economia cittadina, ad es. commercianti e artigiani,;

o chi fa dei propri beni un utilizzo rilevante per la collettività (es. immobili affittati a canone concordato o dati in comodato ai figli).

 

Con questa delibera, infine, il Consiglio ha dato il via libera ad una serie di azioni straordinarie (alienazioni di immobili, riduzione di capitale delle partecipate) in questo momento inevitabili, dati i numeri dei fabbisogni da soddisfare. Questo con la consapevolezza che queste operazioni non sono ripetibili nel tempo, ma che vanno assolutamente realizzate ora, ovviamente dopo averne ben valutato gli effetti sulla collettività.

La volontà, è bene ribadirlo, è non solo quella di garantire la chiusura positiva di questo difficile 2012, ma anche e soprattutto la costruzione di un 2013, 2014 ecc, molto più solidi. E per fare questo, nell’ambito dei vincoli esterni (le azioni del Governo centrale, l’andamento della crisi ecc.) sarà importante soprattutto procedere sulla duplice strada maestra inaugurata da questa Giunta:

- la revisione della macchina amministrativa e il recupero degli sprechi;

 

- lavorare per ottenere un maggior ammontare di entrate proprie, in particolare combattendo l’evasione fiscale.

 

Anche e soprattutto su questi temi il gruppo PD, con le parole del proprio Capogruppo, ha impegnato fortemente la Giunta sul futuro.

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