Scritto da Xenia Marinoniconsiglio_comunale_in_diretta

Alle 18.30 inizia il Consiglio. Viene saltata la fase preliminare, per poter arrivare in breve tempo al voto.
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I  consiglieri Maffè, Adamo, Mandelli, Romeo e Mariani sottolineano che il centrodestra in Consiglio non sta facendo ostruzionismo, ma un opposizione costruttiva, intervenendo portando un contributo politico e non mirando ad una sterile perdita di tempo. Sottolineano, inoltre, che si sarebbe potuto procedere “migliorando” la variante con modifiche invece che revocarla in toto.
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Il consigliere Mandelli, in particolare, riconosce che il PDL non è riuscito, sia
in campagna elettorale che durante gli anni in cui ha amministrato,  né ad aprire un confronto completo con la
cittadinanza,  né a presentare la Variante al PGT con le positività che essa ha. Considera un grave errore la
revoca della Variante, senza nemmeno aver recepito le osservazioni dei cittadini (il cui termine sarà il 2 luglio) e lamenta di non aver visto alcun segnale di disponibilità e di dialogo da una maggioranza poco collaborativa. Afferma che sarebbe stato meglio discutere prima delle linee programmatiche della Giunta e successivamente affrontare la Variante, con la giusta calma, non essendo un provvedimento dannosa per la Città.
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Il consigliere Romeo propone una breve analisi del voto amministrativo: le elezioni di maggio non siano state decise dal PGT.  I risultati delle consultazioni, secondo il consigliere leghista, hanno consegnato una maggioranza che in città risulta essere invece più una “minoranza organizzata”. Uno scenario ribaltato, insomma, in cui il vero vincitore risultava essere l’astensionismo.
 
Il consigliere Mariani, con un breve intervento, accusa la maggioranza di aver perso l’occasione di ascoltare e
recepire le osservazioni dei cittadini, avendo troppa fretta di archiviare una Variante che è costata sangue e sudore.
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La Presidente Paciello concede la parola all’Assessore Colombo.
 
L'Assessore risponde agli  interventi dei consiglieri  e sottolinea che con questa revoca il riferimento in tema urbanistico tornerà ad essere il Piano vigente, il Faglia Viganò. Tuttavia esso non sarà considerato immutabile, come le “Tavole della Legge”, poiché la pianificazione, per ragioni normative, deve essere continuamente adeguata ed aggiornata. Poi sottolinea che il principale obiettivo urbanistico della Giunta è la tutela delle aree libere.
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Il Sindaco Scanagatti ringrazia tutti per aver contribuito alla discussione in modo responsabile e sottolinea che l’aula ha dimostrato profonde diversità tra gli schieramenti ma la  volontà di rivendicare, con il giusto orgoglio,
differenti posizioni politiche. Invita l’opposizione a riconoscere il risultato della competizione elettorale e a  non delegittimare il Consiglio e la Giunta stessa.  Ricorda che le istituzioni rappresentano tutti i cittadini (anche chi non si è recato a votare) che hanno il diritto di avere un amministrazione comunale legittimata nei suoi poteri.  Poi si focalizza sulla Variante al PGT. “Perché proponiamo la revoca prima ancora di aver illustrato le dichiarazioni programmatiche?” Perché, spiega, la battaglia sul PGT ha caratterizzato tutti i cinque anni di opposizione di
centrosinistra ed  ora l’Amministrazione dovrò dare sviluppo alla Città  e “non accompagnare fenomeni di speculazione”. Ricorda, poi,  che nella ri-adozione della variante, a marzo, sono state acquisite solo le osservazione degli enti. Il centrodestra che amministrava Monza in quel momento ha creato, di fatto, un divario netto con i cittadini. “Le istituzioni hanno così dialogano tra loro, i cittadini sono stati messi da parte”. Quindi, revocare subito la Variante significa dare un segnale ai cittadini: le loro osservazioni verranno prese in considerazione e valorizzate in una fase successiva, ad ottobre, quando si proporrà un nuovo documento di piano.
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Il Consigliere Mariani chiede la parola, ma la Presidente Paciello, rifacendosi al regolamento, non gliela concede.
Caos in aula: Mariani apostrofa in malo modo la consigliera Mancuso,  il Consiglio si infiamma... la Presidente ritiene opportuno rinviare la seduta.

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