09-primo-consiglio-comunale-monzaTi capita spesso di assistere alle sedute consiliari a Monza, nei banchi riservati al pubblico o via computer, collegata al sito, spaparanzata sul divano. Poi, un giorno ti ritrovi nell’aula vista cento volte, ma tra i banchi dei consiglieri e tutto si trasforma. Tutto intorno a te cambia aspetto, se visto da un’altra prospettiva.

La prima seduta è un momento magico, molto emozionante. E’ un insieme di riti a cui partecipi e a cui ti senti orgogliosa di  poter contribuire, anche solo con la presenza. Ma quando ti appellano “consigliere”, istintivamente volgi lo sguardo dietro di te … stenti a crederci di essere proprio tu e cerchi qualche fantomatica presenza alle tue spalle.

Per la scelta del posto, poi, ti consigliano di meditare a lungo: quello che sceglierai  per la prima seduta lo terrai per tutti i cinque anni del mandato (peggio che a scuola!). Ognuno si sbizzarrisce e compie la scelta più consona al proprio carattere, alle proprie esigenze, alle proprie abitudini.

Appena prendi posto ti accorgi che si è tutti vicini. Gettando una veloce occhiata in tutte le direzioni, vedi tutti i tuoi amici distanti solo una manciata di centimetri:  un gruppo pronto a condividere un unico destino, una squadra che si accinge ad affrontare una splendida avventura! Proprio in quel momento ti accorgi quanto le poltrone, esteticamente eleganti, non siano in effetti il massimo della comodità: lo schienale è molto flessibile e se non arpioni prontamente con le dita il banco, rischi di finire in testa ai consiglieri alle tua spalle!

Solo ora la tua attenzione finisce sul banco e sui comandi disposti nel margine superiore. I bottoni delle votazioni e degli interventi. Quelli che danno voce ad un consigliere! Quattro semplici bottoncini all’improvviso diventano complicati ed astrusi. Infatti cessano di essere dei semplici comandi e nel tuo immaginario diventano la plancia di un’astronave galattica.

Nel  primo consiglio a Monza si è sovraesposti, più che a Montecitorio.

Si convive in mezzo ai flash dei fotografi, alle macchine da presa delle tv che spuntano ovunque … e pacchi ripieni di moduli e libretti colorati, contenenti il prontuario e le regole, la Bibbia del Consigliere Comunale, ti raggiungono da tutte le parti!

Le Segretarie, efficientissime, sono costrette a fare lo slalom tra le poltrone, per consegnare le buste e i pacchetti (in quello più pesante ci sono anche le chiavi dell’armadietto; così hai ciò che serve per aprirlo, ma nessuno ti dice dove lo trovi).

I consiglieri seduti ai lati sono i più semplici da raggiungere, basta un semplice passaggio...ma per chi siede in mezzo alla sala … non ci sono alternative al cucchiaio alla Totti o alla foglia morta alla Del Piero!

La seduta così fugge via come un alito di vento, lasciandoti un concentrato di emozioni da decifrare, mentre raggiungi l’uscita. Nei corridoi del palazzo comunale, e all’esterno, è stato predisposto più di un maxi-schermo, con relative poltrone, per consentire ai cittadini, che non sono riusciti a trovare posto in sala, di poter seguire l’evento.

Raggiungi l’uscita e ti senti frastornata: nella mente si avvicendano una miriade di emozioni, accatastate e concentrate, anche un po’ contraddittorie, e alla fine ti stupisci nel ritrovarti, allo stesso tempo, leggermente spaesata, ma felice e soddisfatta.

Così, anche se alzi lo sguardo e vedi un cielo bigio, carico di pioggia, per te splende il sole… in una strana e calda giornata di tarda primavera.

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