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gazebopd"La Villa Reale non va venduta ai privati, non va svenduta!" E' il grido di tantissimi monzesi, di tanti brianzoli e molti italiani passati al gazebo del PD in via Italia, angolo via della Vittoria.
Più di trecento persone capaci di indignarsi e di firmare per tentare di fermare uno sfacelo culturale e sociale.
Più di 320 firme in un bigio e rigido sabato di fine ottobre.

Una di quelle giornate incerte, dove il sole non riesce a fare capolino tra le nubi e non è ancora tempo delle caldarroste.

Ma nello stesso tempo un sabato come tanti altri, con un campionario di umanità che sfila vario e multiforme in una delle vie più centrali del capoluogo cittadino.

Le casalinghe della mattina alle nove con la borsa della spesa; i ragazzi all'uscita dalle scuole superiori ricurvi sotto i libri ammonticchiati negli zaini, gli amanti dello shopping pomeridiano avvolti in morbide sciarpe e cappotti firmati; i nonni con i nipotini uniti dalla stessa speranza nel futuro.
La Monza bene, quella del centro, ma anche quella delle periferie; uomini e donne della Brianza e di altre regioni d'Italia, molti dei quali in fila per contribuire, con una firma, alla petizione contro la privatizzazione della Villa Reale.
Cittadini allibiti e imbufaliti, increduli e mortificati davanti ad una realtà difficile e così amara da accettare: la svendita ai saldi del più bel patrimonio monzese!!
I volti di chi Mariani non l'ha mai votato e si riconosce orgogliosamente in una cultura di centro sinistra; volti dipinti da un certo scoramento, ma animati ancora dalla voglia di combattere per vedere una Città migliore.
Ed anche gli occhi dei monzesi disillusi, i reduci dal berlusconismo imperante che inizia a scricchiolare e che ha regalato, anche a loro, solo povertà ed un futuro sempre più incerto. Coloro che Mariani lo hanno votato ed iniziano a risvegliarsi dal sonno, quasi incapaci di indignarsi perché si sentono in parte responsabili dell'incubo che stanno vivendo.

Ci sono però anche coloro che si compiacciono delle proprie scelte ed infastiditi salutano la "svendita" della Villa con un'alzata di spalle incuranti del bene comune.
Ed alcuni giovani, inneggianti al Duce, dall'atteggiamento arrogante e provocatorio che passano, vedono ma non guardano, troppo impegnati ad insultare il prossimo. Attori di un'umanità ricca e varia, una moltitudine di coscienze che vive e che passa sul palcoscenico di una via Italia percorsa un'infinità di volte.

Ma il gazebo del PD rimane in piazza per tutti. Dai chiarori di una fresca mattina fino alle luci ovattate dei lampioni alla sera, che annunciano la fine di una lunga ed intensa giornata...quando le tenebre si apprestano a cullare un'altra volta Monza.... assopita ed in attesa della prossima alba.

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