In Lombardia ci sono 50 mila persone in cassa integrazione in deroga che non stanno ricevendo gli anticipi. Del miliardo promesso dal Governo sinora sono arrivati solo 70 milioni di euro.
In questo quadro, nei giorni scorsi, Formigoni ha firmato un protocollo d'intesa tra Regione Lombardia e Province sugli ammortizzatori sociali in deroga come misura di contrasto alla crisi. Eppure il governatore della Lombardia fa finta evidentemente di ignorare che il 2 luglio la Conferenza delle Regioni e Province Autonome ha deciso all'unanimità di interrompere le relazioni Regioni Governo e quindi di non partecipare più ad alcun incontro con il Governo sino a quando non ci sarà stato un chiarimento in merito alle risorse, in particolare proprio sui fondi concordati per la cassa integrazione in deroga, che in Lombardia ammontano a 1 miliardo di euro.
Si legge sul sito.ufficiale della Conferenza delle Regioni www.regioni.it che "Il Governo tradisce puntualmente il principio di leale collaborazione e le Regioni sono quindi costrette a sospendere ogni Tavolo di concertazione politica e tecnica. Da due mesi siamo in attesa di un vertice chiarificatore con l'Esecutivo, ma nel frattempo si moltiplicano le iniziative unilaterali all'insegna del centralismo e il quadro si fa sempre più confuso e preoccupato. Siamo di fronte ad una crisi delle relazioni istituzionali, dobbiamo riportare il Governo sul binario della leale collaborazione. Solo attraverso la rete della leale collaborazione è possibile superare la crisi. Le regioni sono pronte a fare la propria parte ma così non si può andare avanti".
Nel frattempo Formigoni si ricorda di ammettere il ruolo importante delle province alle quali spetta il compito di "esaminare gli stati di crisi occupazionali presenti sul proprio territorio e istruire le pratiche necessarie per la concessione dei benefici economici". Peccato che nel percorso dell'approvazione della legge regionale sul mercato del lavoro si sia tentato di fare di tutto per svuotare le province da qualunque ruolo, salvo poi scoprire oggi che sono indispensabili di fronte alla crisi.
Carlo Spreafico
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