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esp orfDi seguito la lettera di Matteo Renzi a Matteo Orfini, commissario del Pd Roma e a Stefano Esposito, commissario del PD di Ostia.

Caro Matteo, caro Stefano, cari amici, care compagne e compagni del Partito democratico di Roma, vorrei esprimervi tutta la mia solidarietà e vicinanza per lo sforzo che state facendo in queste settimane. Uno sforzo di pulizia, di orgoglio, di riconquista centimetro dopo centimetro di un futuro forte e unito per il partito a Roma.

L'iniziativa coraggiosa presa a Ostia, ad esempio, grazie alla disponibilità di un 'duro' come il senatore Stefano Esposito che ci ha consentito di andare all'attacco, di non aspettare le segnalazioni e le iniziative che vengono da fuori, ma di affrontare una situazione insalubre di infiltrazioni e intimidazioni che frustra il partito e il territorio. Ne sa qualcosa una cronista coraggiosa come Federica Angeli di Repubblica, costretta a vivere sotto scorta per i suoi articoli di denuncia di una situazione intollerabile di sopruso e connivenza.

Caro Matteo, caro Stefano, non è facile il compito che vi è stato assegnato: che non è solo quello di bonificare e vigilare, ma di ricostruire, di mettere le basi per restituire ai volontari e ai militanti del Pd, a chi ci crede e non ha mai smesso di crederci nonostante difficoltà spesso estreme, quel futuro che ci stiamo impegnando a realizzare insieme, al governo, in Parlamento, nelle città e nelle regioni.

Parlando a quel 'partito davvero buono', come scrive nella sua relazione Fabrizio Barca, che non si rassegna alle infiltrazioni, alle camarille, alle cordate, ai signori delle tessere, alle intimidazioni, all'indifferenza. Ma che progetta e combatte, sogna e costruisce, non si chiude, ma si fa carico di un sacrificio quotidiano fatto di militanza appassionata, onesta, disinteressata; di una battaglia di 'antimafia capitale' necessaria e urgente. Secondo quanto indicava Italo Calvino nelle Città invisibili, provare a 'cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio'.

Chiamando per nome e cognome la criminalità, andando nei circoli, sostenendo chi vuole farcela, chi non molla, chi non si arrende di fronte alla protervia, la tiepidezza, l'ignavia, la complicità.

Stiamo lavorando tutti insieme per cambiare questo Paese, nelle Istituzioni come nelle periferie, riformando e scrostando un sistema che pareva intoccabile, inamovibile, eterno. Stiamo dimostrando che, invece, rimboccandosi le maniche, si può fare, si può restituire dignità e bellezza e fiducia e futuro al nostro grande Paese, alle nostre città, alle nuove generazioni di italiani, di democratici, rispetto a chi vorrebbe che tutto fosse già scritto, già segnato, immodificabile, grottesco, inerte.

Il vostro impegno, la vostra fatica, assieme a quella di tanti dirigenti e iscritti del Partito democratico, in tutto il Paese e non solo a Roma, nelle zone più difficili e di frontiera, è un presidio di futuro, è una opportunità di riscatto non solo per il Partito democratico, ma che il Partitodemocratico offre, a testa alta e a viso aperto, a tutta l'Italia.

Buon lavoro,

Matteo