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{jcomments on}Irisbus_avellinoIl viso tirato, le lacrime agli occhi, il mento che trema e spezza la voce degli operai della Irisbus di Avellino del gruppo Fiat, disperati per la chiusura della loro fabbrica di autobus, mi sono giunti dal video come un pugno nello stomaco.

La chiusura di una fabbrica è sempre un dramma per chi di quella fabbrica vive, ma in Irpinia il dramma assume un significato ancora più tragico perché l’unica alternativa al lavoro perduto rischia di essere la criminalità.

E in quest’Italia così provata dal dissesto economico, dalla disoccupazione, dall’impoverimento materiale e morale dilagante, il governo è paralizzato dagli scandali di Berlusconi, che non sono solo gossip, come sostengono PdL e Lega,  ma coinvolgono direttamente, come abbiamo appreso dalle intercettazioni, gli equilibri e i lavori delle Società Partecipate, le nomine delle alte cariche  della guardia di Finanza, insomma l’economia  del Paese, in un intreccio perverso di scambi di favori tra faccendieri, latitanti e puttanieri che nulla dovrebbero avere a che fare con il Governo del Paese , ma risultando sempre più coinvolti, ne compromettono l’immagine internazionale e ne penalizzano in modo  irrevocabile  le sorti economiche e finanziarie.

La Lega continua imperterrita e senza vergogna a sostenere questo  Governo, anteponendo l ‘interesse di pochi a quelli di un intero Paese  e negando quel  presupposto da sempre sbandierato e mai come ora disatteso: la difesa della legalità.  Ma il pugno di ferro per la Lega vale solo per i più deboli, gli immigrati per esempio, non è valso per Cosentino e non vale per Milanese, braccio destro di Tremonti, che insieme dovrebbero fare la lotta all’evasione fiscale e poi si scopre che il primo è accusato di essere un evasore, oltre che un abile tessitore di interessi personali illeciti e il secondo ha abitato fino a qualche settimana fa un appartamento gentilmente  concessogli da Milanese per il quale  ha pagato, in nero e in contanti, 1.000 euro al mese, contro un valore effettivo di 8.000, non sapendo chi pagava la differenza.

Cose dell’altro mondo,  si potrebbe sostenere. Per noi senz’altro, ma non per la Lega (del Pdl non ci stupiamo più di nulla).   E non è finita qui, perché la settimana prossima la Lega dovrà ingoiare l’ennesimo boccone amaro, il salvataggio del ministro Romano, indagato per mafia  e rinviato a giudizio dalla Procura di Palermo, nei confronti del quale PD, IDV e FLI hanno presentato una mozione di sfiducia.  Le Lega salverà anche lui? Il capogruppo Regazzoni si è già  detto favorevole al salvataggio e c’è da credere che tutti si metteranno sull’attenti perché Berlusconi non può essere abbandonato e la parola non può passare al “popolo sovrano” quando si rischia di perdere le elezioni.  Meglio aspettare, non importa se va tutto alla malora, e se il popolo sovrano, compreso quello leghista,  rumoreggia e non ne può più.

E allora che fare? Tocca a noi del PD, tocca a noi del Centrosinistra muoverci adesso, subito, per fare squadra, per trovare una sintesi  programmatica chiara ed efficace, per definire una leadership autorevole da contrapporre con forza a Berlusconi, che non se ne vuole andare, ma diventa sempre più indigesto anche per chi finora l’ha sostenuto in modo irresponsabile.

Per questo dobbiamo essere pronti, perchè i tanti lavoratori come quelli della Irisbus e i giovani disoccupati senza futuro hanno diritto a una speranza e non possono più aspettare, perché questo Paese, il nostro Paese, non può più aspettare.