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Era già venuto all'ultima riunione di Consiglio del 2009, da neo assessore al Decentramento, per portarci i suoi auguri di fine anno. Ci aveva promesso che sarebbe tornato per parlare dei nostri problemi, ed ha mantenuto la promessa nell'occasione della prima riunione di Consiglio del 2010.

Il dr. Maffè ha mostrato una grande attenzione ai problemi del Decentramento, e per questo ha raccolto unanimi consensi da tutti i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza.

Dopo una breve introduzione, nel corso della quale ha auspicato che la nuova legislazione permettesse a Monza di continuare con l'esperienza delle Circoscrizioni, il dr. Maffè ha ascoltato i consiglieri.

Quelli di maggioranza hanno per lo più lamentato le carenze di comunicazione tra l'amministrazione centrale e la circoscrizione. I più responsabili si sono riferiti specificamente ad alcune evidenti disfunzioni a causa delle quali richieste di informazioni tecniche rimangono inevase, mentre nel contempo accade che iniziative dell'amministrazione centrale vengano realizzate senza informarne la Circoscrizione (esempi eclatanti: il Rondò dei pini e la riqualificazione di Via Prina), malgrado i regolamenti prescrivano il contrario.

La minoranza, che ha condiviso le lamentele della maggioranza, è stata però significativamente più incisiva. Dopo l'osservazione che la legislazione vigente consentirebbe a Monza di continuare l'esperienza delle circoscrizioni, riducendone però il numero da cinque a quattro, ha posto un importantissimo quesito: sono utili a Monza le circoscrizioni? Ed ha fatto seguire una serie di considerazioni, basate sull'esperienza della Circoscrizione 5.

Primo fatto: nei due anni di questa tornata amministrativa la minoranza ha presentato un centinaio circa tra Mozioni, Interrogazioni, Interpellanze, etc., su problemi importanti afferenti alla vita quotidiana del territorio circoscrizionale. Escluse pochissime e poco rilevanti, la stragrande maggioranza sembra essere stata inghiottita da un buco nero: non se ne sa nulla.

Secondo fatto: alla fine di ogni anno si dibatte animatamente in consiglio sul Bilancio Partecipato. E, almeno negli ultimi due anni, si è pervenuti ad un documento condiviso, approvato all'unanimità. Sarebbe quindi naturale attendersi che ciò gli conferisse forza e che almeno i progetti più rilevanti venissero adeguatamente finanziati e realizzati. Invece, il nulla: nessuno dei progetti finora è stato realizzato.

Cosa rimane? Le briciole, e cioè la gestione delle magre risorse finanziarie, circa 30.000 €, assegnateci dall'A.C.. Questa finisce infatti con il diventare l'unica vera area in cui il Consiglio dispone di potere decisionale, sulla quale spende infatti la stragrande maggioranza del suo tempo. Ma una domanda si pone subito: ha senso che solo per amministrare una cifra così piccola si runiscano periodicamente ben diciotto consiglieri? E poi: come viene spesa questa somma? E qui un'altra amara constatazione (dati del 2009): il 60% delle risorse va a donazioni e contributi vari ad enti ed associazioni; il 22% a progetti "culturali" (e, per inciso, entrambe le voci ricadono sotto la responsabilità della commissione Sport e Cultura, la quale da sola controlla quindi ben l'82% del budget!). Il restante 18% viene suddiviso tra il cosiddetto "informatore circoscrizionale", i Servizi sociali e poco altro. I criteri di questa, a dir poco anomala, suddivisione sono ignoti: non si sa chi li decide. Il sospetto è che sia semplicemente lasciata all'iniziativa dei singoli coordinatori, con il risultato che chi è più lesto a proporre progetti si accaparra le cifre più alte.

Non c'è dubbio che, di fronte a questa situazione, sorgano perplessità considerevoli sull'utilità delle circoscrizioni monzesi.

Ed infatti il dr. Maffè, ascoltata questa esposizione, è sembrato rimanerne impressionato. Ma essendo di nomina freschissima, e quindi non ancora pienamente informato, ha scelto, comprensibilmente, di prender tempo. E si è limitato ad auspicare che maggiori poteri vengano realmente forniti alle circoscrizioni, a cominciare dal finanziamento dei progetti del Bilancio Partecipato, dalla disponibilità del cosiddetto "geometra di quartiere" - di cui si parla da anni - in modo che alle circoscrizioni venga realmente consentito di intervenire in problemi di viabilità, da sempre in primo piano nella nostra circoscrizione, come, presumibilmente, in tutte le altre.

Per i dettagli della gestione 2009 si vedano gli allegati.  

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