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A fine luglio scade l’appalto dei Centri di Aggregazione Giovanile e la decisione dell’attuale amministrazione è quella di trasformarli in Centri Giovani, allargando la fasci di utenza fino ai 25 anni.

 

Le informazioni date in Commissione Consigliare e l’uscita del primo bando hanno sollecitato una seria riflessione del nostro gruppo del PD. Riflessione che ha individuato molti punti di criticità e di rischio per il futuro dei centri.

Il tutto è stato per ora trasformato in due interpellanze (vedi interpellanze) all’Assessore Sassoli e dalla prossime settimane con l’avvio di una vera e propria azione politica..

 

I CENTRI GIOVANI

In sintesi queste le principali criticità e gli orientamenti emerse nel lavoro del nostro gruppo consigliare.

  1. in questi due anni, non è emerso da parte dell’Assessorato un progetto politico, educativo e culturale di politiche giovanil. l’Assessorato sta operando in maniera frammentata, per “spot”, eventi e azioni tra loro non coordinate

  2. andrebbe sviluppata, una seria riflessioni sull’opportunità o meno di mantenere per il futuro i centri di aggregazione, come modello e contenitore adeguato per interventi rivolti a preadolescenti e adolescenti; per ora sono comunque servizi necessari alla nostra città.

  3. in mancanza da parte dell’A.C. di controproposte strategiche, si ritengono sbagliate le scelte di chiudere il Cag Il Sorriso di Triante , l’aver aggiunto come target anche la fascia giovani-adulti, senza aver specificato una analisi della domanda, una progettualità sociale e le condizioni professionali, economiche ed operative adeguate, facendo così ricadere tale avventata scelta sulla dequalificazione dei servizi e sulle fasce pre- e adolescenti, in particolare quelle più “deboli

 

L’uscita del primo Bando (S.Rocco-Buonarroti) conferma le nostre preoccupazioni:

  • riduzione da 3 a 2 anni della durata dell’Appalto, che impedisce quella gradualità e sperimentazione necessaria e richiesta dal Bando,

  • la proposta economica offerta, non tiene conto: dell’aumento del target e delle azioni richieste, degli aumenti contrattuali avvenuti, aumenta la quota (dal 35 al 40%) per il ribasso economico e inserisce un premio per chi presenterà una disponibilità di maggiore orario al servizio minimo garantito (18 ore)

  • vincola ogni centro ad assumere una propria tematicità, scelta tra quelle indicate dalla Regione

 

Il ritardato secondo Bando (Cazzaniga, S,Fruttuoso), che prevede la richiesta della A.C. ai concorrenti di procurarsi sede e strumentazione, lascia aperti questi problemi:

  • la fattibilità reale di reperibilità di una sede oppure la possibilità di privilegiare associazioni che ne abbiano già una propria disponibile.

  • la prevista chiusura di due centri da fine luglio fino a metà ottobre, avrà ricadute negative certe sulle famiglie, sui ragazzi e sulla qualità della ripresa dei servizi.

  • Infine, resta il fondato dubbio che le caratteristiche del Bando e delle linee guida proposte, siano anticipatrice per il futuro di un definitivo accantonamento di un impegno che continui a rivolgersi a pre e adolescenti.

 

In questo contesto di forte criticità, in Commissione il nostro gruppo ha comunque fatto delle proposte di “mediazione” che tenessero conto delle scelte dell’A.C: proroga di un anno o conferma dei 3 anni, sperimentazione in 2 centri su 4 per la fasce giovanili, adeguamento delle condizioni operative ed economiche, riflessione strategica sul futuro dei cag. ; nessuna di queste nostre proposte hanno trovato collocazione nella stesura dei Bandi.

 

In “soldini” i centri si riducono da 5 a 4….i “soldini” rimangono uguali… si cambia il nome ma nella sostanza i “nuovi centri” rivolgendosi ad una fascia da 11 a 25 anni si dimostrano velleitari e confusi, con gravi rischi per ragazzi e i giovani della nostra città.

Leggi l'interpellanza sui centri giovani

Leggi l'interpellanza sul bando di concorso dei cag

 

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