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Donne

  • Si, ci siamo. Il ruolo delle donne in politica

    donne gen popPer il titolo di questo nuovo articolo ho preso spunto da un piccolo grande saggio che ho letto tutto di un fiato di Margherita Cogo, donna speciale che ho avuto il piacere di conoscere personalmente, politica del Partito Democratico, prima e per ora unica donna sindaco di Tione di Trento, prima e per ora unica Presidente donna della Regione Trentino Alto Adige, e prima e per ora unica Vice Presidente donna della Giunta Provinciale del Trentino. Ma da questo saggio non ho preso spunto solo per il titolo ma anche e soprattutto per i pensieri e le idee che condivido appieno e di cui voglio farvi partecipe rielaborandoli a modo mio.

  • Rete Lombarda dei Centri Antiviolenza

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    Vi segnaliamo questa petizione della Rete Lombarda dei Centri Antiviolenza che fa appello a tutte le cittadine e a tutti i cittadini invitandoli a manifestare il dissenso contro le politiche di Regione Lombardia che minano la libertà di azione dei Centri Antiviolenza e con questa quella delle donne, e promuove un presidio il 12 settembre dalle 16 in poi in via Melchiorre Gioia, sotto Palazzo Lombardia.

    VI INVITIAMO A PARTECIPARE!

  • Le donne democratiche di Monza e Brianza contro la violenza

    donne democraticheIl terribile  duplice stupro di gruppo  di Rimini avvenuto pochi giorni fa ha suscitato in alcune persone  come triste risultato - invece che una denuncia dura e ferma di crimini di questo tipo nei confronti delle donne -  una gara selvaggia su chi le sparava più grosse. 

    In particolare sono saliti alla ribalta due commenti odiosi nei contenuti e nei modi in cui sono stati ampiamente divulgati: uno del segretario cittadino di San Giovanni Rotondo di Noi con Salvini  con un post pubblico su FB, l’altro di un mediatore culturale sotto un articolo di un noto giornale.

    Nel primo post,  un tal Saverio Siorini, scriviamo il nome a chiare lettere perché non vogliamo essere politically correct in questo caso, si chiedeva come e quando la presidente Boldrini e le donne del PD verranno stuprate anche loro. Come punizione divina, sembrerebbe.

    Il povero uomo, perché di povero uomo si tratta, ha poi persino cercato di giustificare il suo post ‘ironico’ dicendosi arrabbiato con la Boldrini e le femministe (quindi donne del PD) che non avevano detto nulla sullo stupro di Rimini.

    Era offeso il poveraccio.

    Secondo post: in questo caso il felice autore è Abid Jee, che ‘lavorava’ per una cooperativa  come mediatore culturale.

    Una figura che normalmente dovrebbe avere una sensibilità ed una cultura di alto livello.

    Invece questo “signore”  scrive cosi: “Lo stupro è peggio all’inizio, poi la donna si calma e diventa un rapporto normale” … Un rapporto normale? Una violenza sessuale un rapporto normale?

    Da leggere con orrore anche i commenti che sono stati scritti sotto la bacheca del grande uomo conoscitore del piacere femminile … una fiorire di  minacce di stupro, una serie di violenze  ai danni delle povere sorelle, madri figlie del malcapitato. Capito? Stupro chiama stupro...

    Perché scriviamo tutto questo? Perché abbiamo deciso di denunciare, come donne del Partito Democratico di Monza e Brianza, ma soprattutto come donne, questo continuo stillicidio di violenza verbale contro il genere femminile spesso presente sui social, sui giornali on line, sulla carta stampata.

    Una violenza che purtroppo troppo spesso ormai si trasforma in violenza reale. Questo sdoganamento della violenza, questo ‘liberi tutti’ in cui il corpo femminile, la nostra stessa identità femminile viene derisa, messa alla berlina, usata come scoop giornalistico o come momento di celebrità virtuale di qualche ipodotato.

    Ricordiamo gli insulti quotidiani alla Presidente Boldrini, come a tante di noi che subiscono giorno dopo giorno sottili allusioni sessuali, alcune volte vere e proprie minacce o abusi.

    Dobbiamo dire BASTA a voce alta, a testa alta. Perché non è possibile stare zitte davanti a un sindaco che indica come ragazzata lo stupro di gruppo di 12 tredicenni ai danni di una loro coetanea, né si può leggere un settimanale  che riprende una ministra che mangia il gelato con allusioni sessuali neanche tanto velate o di un altro quotidiano che racconta il bikini o le cosce di una ministra.

    Ricordate il deputato pentastellato che accusò le donne del Pd  “capaci solo di fare pompini” o ci siamo dimenticate anche quello? Ci siamo abituate a tutto questo?

    Ci stiamo abituando a tutto. Alle allusioni sessuali sul lavoro, sul web, in politica?

    Ci stiamo abituando a tal punto che oggi uno stupro diventa un rapporto sessuale normale e consenziente dopo qualche minuto di agitazione?

    Ci stiamo abituando che un cretino  qualsiasi possa augurarci di essere stuprate?

    Ci stiamo abituando a dover pubblicamente esecrare uno stupro? Uno stupro capite, come se non fosse  già di per se’  un crimine. Dobbiamo forse esecrare un omicidio per non farci accusare di negligenza femminista??

    Possiamo realmente abituarci a tutto questo?

    Noi abbiamo detto di no: e siamo pronte a denunciare chiunque da oggi in poi usi parole, modi ed espressioni che possano in qualche modo offendere la nostra dignità femminile .

    Noi diciamo NO.

    Unite. Solidali. Femministe. Femminili. Donne.

    Le donne del Pd di Monza e Brianza :  Francesca Pontani, Cristina Maranesi,  Melina Martello, Vanessa Scalfarotto, Wally Monguzzi, Cleo Chiodaroli , Maria Chiara Villa, Elena Pepe, Maria Tosti, Maria Rita Gozzi, Elisa De Lucia,  Antonia Maderna, Graziella Benzo,  Maria Magni, Judith Agree, Titty Shanin,  Paola Bernasconi, Mariella Baldussi.

  • Monza, in scena “Madri Clandestine”: spettacolo dedicato alla maternità

    Madri clandestine VOLANTINO page 001In occasione della Giornata Internazionale della Donna, venerdì 10 marzo, alle ore 21, presso il teatro Binario 7 di Monza, andrà in scena “Madri Clandestine”, uno spettacolo di narrazione e musica costruito intorno al tema della maternità di Emilia Marasco.

  • Il silenzio delle donne

    logo pdDa quando sono bambina ho compreso che esistono due tipi di silenzio. Un silenzio dettato dalla paura, dalla timidezza, dalla sottomissione. Un silenzio dettato dal giudizio. Il silenzio che giudica e che vale più di mille parole. Un po’ come quando da ragazzina, dopo averne combinata una delle mie, a tavola regnava il silenzio. In particolare quello di mio padre. Un silenzio che significava tante cose ma soprattutto: mi hai deluso.

  • Monza, nasce il gruppo “Non Una di Meno”. Donne in difesa delle donne

    non una di menoIl CA.DO.M (Centro Aiuto Donne Maltrattate di Monza, centro aderente alla rete D.i.Re.) insieme a un gruppo di donne di diversa provenienza, ha deciso di attivarsi a sostegno del percorso “Non una di Meno”, nato in Italia dalla collaborazione tra D.i.Re - Donne in Rete contro la violenza, UDI - Unione Donne Italiane e Io Decido.

  • Drappi rossi contro la violenza sulle donne. Da gennaio 270 denunce

    scarpe rosse femminicidioSono circa 270 le donne che a diverso titolo, da gennaio a ottobre scorso, si sono rivolte agli sportelli antiviolenza attivati dalla rete Artemide promossa dai Comuni di Monza, Lissone, Brugherio, Vimercate, di cui fa parte anche il Cadom, il centro monzese attivo contro la violenza domestica.

  • Smart working e rivoluzione rosa. Se ne parla a Monza

    Alessia MoscaMercoledì 2 novembre in compagnia della eurodeputata Alessia Mosca, della scrittrice Ketty Caraffa, dell’avvocato Caterina Casula, specializzata in diritto del lavoro, parleremo di lavoro agile. Ma cosa si intende per smart working? Esso è una forma di flessibilità lavorativa nel rapporto di lavoro subordinato già messa in atto da alcune aziende sia con singoli lavoratori che in forma collettiva attraverso specifiche intese sindacali.

  • Italia al quarto posto nel mondo per numero di donne nei Cda

    donne gen popOggi la percentuale di donne nei consigli di amministrazione e nei collegi sindacali è del 31%, nel 2012 era soltanto l’11%; questo cambiamento è stato possibile grazie all’introduzione della legge 120/2011 la Golfo-Mosca, che impone alle società quotate e a quelle a controllo pubblico di detenere almeno un terzo di quote rosa nei propri board.

  • Il corpo delle donne

    donne corpoRicordo molto bene quando da ragazzina mio nonno mi concedeva di sfogliare e commentare insieme a lui le pagine dei quotidiani più importanti nel panorama editoriale italiano. Era per me una vera scuola di lessico, grammatica, ortografia ma soprattutto di pensiero.

  • Voto alle donne: 70 anni di storia d'Italia

    voto donneIl voto alle donne in Italia, pur soffiando proprio quest’anno le sue prime settanta candeline, può considerarsi una “creatura“ relativamente giovane: ma una creatura che, fin dall’inizio, ha inciso profondamente sulla storia e sul destino della Repubblica italiana che stava per nascere.