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costantinoCon queste parole, seguite da un sentito applauso, Roberto Scanagatti ha concluso il suo saluto a Costantino Gravina.

Costantino ci ha lasciato il 2 Giugno dopo avere sentito il discorso di Mattarella e l’inno d’Italia, fedele ad un impegno civile che non ha mai trascurato nei suoi 89 anni.

Nato a San Nicandro Garganico nel 1930, si era trasferito a Monza a metà degli anni '50, prima a Sant’Albino e poi a Cederna, dove era stato tra i soci fondatori della Cooperativa “Martiri della Libertà” in Via Pompeo Mariani. Ho rivisto recentemente le foto, custodite nella sede della Cooperativa, dei lavori di costruzione dell’edificio; lavori svolti da persone come Costantino che dopo il turno in fabbrica o nei giorni di riposo si impegnavano direttamente nella costruzione.

Io ho conosciuto Costantino nel 2007 quando, dopo la fondazione del Partito Democratico, ho cominciato a frequentare il Circolo (o la “Sezione” come la chiamavano gli ex-DS).

Operaio e rappresentante sindacale alla Magneti Marelli, ai miei occhi Costantino ha sempre rappresentato un esempio di come il vecchio PCI fosse riuscito a dare dignità, senso di comunità e formazione civile ai propri militanti. Tutto ciò in aggiunta ad una vivissima intelligenza che gli faceva sempre cogliere il senso di ciò che accadeva nella vita politica italiana.

Al centro il Partito, la cui sopravvivenza ed unità gli erano carissime! Poi l’integrità morale. Non ho mai sentito Costantino fare un ragionamento sul proprio tornaconto personale. Infine la famiglia per la quale ha scelto di non ricoprire incarichi di partito, dando la precedenza alla cura della moglie e dei figli.

Concludo riportando un paio di passi di sue lettere che, come segretario di Circolo, mi chiese di spedire ai segretari nazionali dell’epoca.

Il primo è da una lettera intitolata “Non ci sono altre vie” del 16 Maggio 2013, subito dopo le dimissioni da segretario nazionale di Pierluigi Bersani e la costituzione del governo Letta: “La situazione è molto critica. Con coraggio si può tentare di stare assieme PD e NCD. Bisogna resistere. Fino a quando si può stare assieme, non c'è un' altra via. L'unica alternativa è molto pericolosa: se si va alle elezioni adesso, noi del PD le perdiamo.

Dobbiamo resistere il più possibile perché il popolo, all'80%, vuole così. Altrimenti si rischia di perdere tutto; e non va bene, non è un bene. Certo che non è un'impresa facile; è molto difficile accettare la posizione attuale.

Ma non c'è un'altra via. Ci sarebbe ma è una via senza uscita: Beppe Grillo non si può accettare; lui non ci vuole. Vuole governare da solo. Vuole vincere le elezioni. Ma noi del PD non possiamo accettare le sue posizioni, non vanno da nessuna parte. Vanno contro la Costituzione della Repubblica Italiana conquistata con tanti sacrifici dal popolo italiano nella liberazione del 25 Aprile.

Noi del PD non dobbiamo cadere nella trappola tesa. Sono 3 milioni le persone del PD che hanno votato M5S. E il PD come fa a riconquistare il loro voto, se non andando al governo? E stiamo al governo. Dobbiamo starci per riconquistare questi elettori che sono andati nel M5S solo per protesta”.

Il secondo passo è tratto da una lettera del 28 Novembre 2014, dopo la clamorosa vittoria del PD di Renzi alle elezioni europee: “La mia posizione è con la base del partito; penso che la base sia d'accordo con le posizioni politiche che hanno portato il PD al 41% nelle ultime elezioni europee. Non capisco come si possa continuare a mettere in discussione le scelte del Governo Renzi. Corriamo il rischio di tornare indietro di 70 anni e questo non possiamo permetterlo: non saremmo capiti dalla nostra gente.

Però forse Renzi deve fare un passo indietro per tenere il Partito unito. Per quanto riguarda l'articolo 18 non deve essere abolito. Tutti i lavoratori, che lavorino in aziende con più o meno di 15 dipendenti, non dovrebbero poter essere licenziati senza giusta causa. Va bene consentire alle aziende flessibilità nell'assegnazione delle mansioni ai dipendenti, ma non devono poter licenziare senza giusta causa”.

Ciao compagno Costantino: ci mancherai!

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