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basta un siA poco più di 3 settimane dal voto referendario del 4 Dicembre sembra ancora prevalere, nelle televisioni, sul web e nella piazze, le polemiche e scontri che poco hanno a che vedere con il merito delle proposta di Riforma costituzionale. Per questo è importante rimanere (in sintesi) sui contenuti della Riforma per una opportuna conoscenza e valutazione.

Dopo 30 anni di tentativi di riforme fallite, tutto iniziò nel 2013 quando tutte le forze politiche chiesero a Giorgio Napolitano il suo secondo insediamento.

Il Presidente Napolitano, nel suo discorso di investitura, pose come condizione l’impegno per la riforma della seconda parte della costituzione, in particolare del superamento del Bicamelarismo perfetto.

Superamento del Bicameralismo “paritario”

Siamo ancora l’unico paese in Europa nel quale ancora vige questo sistema. Questa scelta è “il cuore” della Riforma. Superare “il doppione” permetterà di velocizzare l’iter legislativo, che oggi vede mediamente 500 giorni di “ping pong” tra le due camere. La Camera dei Deputati darà e toglierà la fiducia al governo e il Senato rappresenterà prevalentemente le istanze e i bisogni di comuni e regioni; Senato che sarà consultato solo per grandi scelte istituzionali (si è stimato che negli ultimi anni sia corrispondente al 3% delle leggi discusse anche alla Camera). Di conseguenza, ci sarà una riduzione dei costi della politica, perché i senatori elettivi passeranno da 315 a 95 e non percepiranno indennità; il CNEL verrà abolito, e con esso i suoi 65 membri; i consiglieri regionali non potranno percepire un’indennità più alta di quella del sindaco del capoluogo di regione e i gruppi regionali non avranno più il finanziamento pubblico; le province saranno eliminate dalla Costituzione.

Ridefinizione delle competenze Stato- Regioni

Il superamento del Senato così come è oggi, sarà anche l’occasione per la ridefinizione delle competenze di Stato e Regioni. La riforma chiarirà e semplificherà il rapporto tra Stato e Regioni: con l’eliminazione delle cosiddette “competenze concorrenti”, ogni livello di governo avrà le proprie funzioni legislative. Si eviterà finalmente la confusione e la conflittualità tra Stato e Regioni che ha ingolfato negli scorsi 15 anni il lavoro della Corte Costituzionale. Materie come le grandi reti di trasporto e di navigazione, la produzione, il trasporto e la distribuzione nazionale dell’energia o la formazione professionale saranno di esclusiva competenza dello Stato.

Il nuovo Senato “della autonomie” aumenterà la rappresentanza degli Enti Locali in Parlamento e in Europa 

Il futuro Senato sarà anche investito di una funzione molto importante: parteciperà alle decisioni dirette alla formazione e all’attuazione degli atti normativi e delle politiche dell’Unione europea e ne verificherà l’impatto sui territori.

Democrazia rafforzata

Uno dei temi più sollevati strumentalmente è quello di un supposto stravolgimento della nostra (bella) costituzione, di una diminuzione del tasso di democrazia e dell’aumento dei “poteri” del premier e del Governo. Non solo non c’è traccia dimostrabile nel testo della riforma… mentre ed è un dato di fatto che vengano rafforzati gli strumenti di partecipazione diretta dei cittadini alla vita democratica. Infatti la proposta di Riforma non tocca la prima parte della Costituzione: quella in cui sono fissati i principi e i valori fondamentali del nostro vivere civile; né i poteri del Governo, che rimangono inalterati; né i poteri del Presidente della Repubblica, della Corte Costituzionale e del Consiglio Superiore della Magistratura, che rimangono inalterati. Con la riforma invece, la democrazia diretta diverrà più autenticamente partecipativa: il Parlamento avrà l’obbligo di discutere e deliberare sui disegni di legge di iniziativa popolare proposti da 150mila elettori; saranno introdotti i referendum propositivi e d’indirizzo; si abbassa il quorum per la validità dei referendum abrogativi. Un voto consapevole richiede quindi attenzione al merito delle proposte e non ai “rumori di fondo” che ne nascondono la validità.

Leggi direttamente il testo della riforma disponibile su: http://www.camera.it/leg17/465?tema=riforme_costituzionali_ed_elettorali

 

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